Iniziato nel 1633 su progetto di Bartolomeo Avanzini, edificato lentamente e più volte rimaneggiato, il Palazzo Ducale è stato oggetto di vari interventi da parte di G. M. Soli, sia in epoca ducale sia in età napoleonica.  Nel 1795 Soli sostituisce il defunto architetto Pietro Termanini, completando il loggiato e l’attico del cortile e innalzando il torrione occidentale. Nel 1798, sotto il nuovo regime napoleonico, l’architetto modenese favorisce la trasformazione del Palazzo in Scuola Militare del Genio e dell’Artiglieria, il che comporta lavori di adattamento alla nuova funzione. Nel periodo della restaurazione, richiamato dal nuovo sovrano Francesco IV d’Austria d’Este, lavora dal 1814 all’appartamento arciducale, quindi alla sistemazione dei prospetti a nord e a ovest. Di grande eleganza è la facciata settentrionale, sottolineata nella parte centrale arretrata da lesene doppie con la sovrapposizione degli ordini dorico e corinzio e da un bugnato sobrio che gioca sulla bicromia dei materiali. Le ali laterali, sporgenti e senza decorazioni, creano uno spazio nel quale si trovava la piccola darsena dei duchi, alla fine di Corso del Naviglio (l’attuale Corso Vittorio Emanuele II), accesso navigabile alla città.